
2020, l’anno dell’Apocalisse o della Madre Terra?
10/12/2020
Il 2020 sicuramente non potrà essere annoverato tra i migliori anni della storia dell’uomo. Incendi devastanti, calabroni giganti, terremoti, steroidi in prossimità della terra e per chiudere in bellezza, una pandemia globale che ci ha obbligatoriamente chiusi in casa per quasi un anno, limitando e modificando così le nostre normali attività. All’interno di questo scenario inedito e inaspettato il ciclo vitale della terra non si è fermato, seguendo silente i suoi ritmi e le sue differenti stagioni e, come ogni altro anno, ci ha regalato i suoi frutti.
L’inverno è stato mite e la neve, quest’anno apparsa in forma timida e rarefatta, non ha mostrato il suo volto lasciando la scena al sole che generosamente ha distribuito i suoi raggi da nord a sud. Le dolci piogge di maggio e giugno hanno rinfrescato le viti, fornendo sufficiente acqua di falda per evitare lo stress estivo e garantendo un’ampia riserva per i mesi caldi di luglio e agosto. Tutto il ciclo climatico si è mostrato dunque perfetto, contribuendo ad accompagnarci fiduciosi al giorno più atteso in vigna, la Vendemmia!
Il 5 settembre a Ca ’del Baio, sotto il caldo sole estivo è iniziata, con la raccolta delle uve Chardonnay, la Vendemmia 2020.
I valori del pH, l’acidità e il livello di zucchero erano idealmente bilanciati.
L’attività in vigna è proseguita senza sosta con la vendemmia delle uve Moscato, Dolcetto e Riesling.
L’escursione termica tra il giorno e la notte è stata davvero prodigiosa per l’ottimale maturazione polifenolica dei nostri rossi; ecco perché la Barbera ed il Nebbiolo hanno dovuto attendere qualche giorno in più per essere raccolti.
Abbiamo iniziato a vendemmiare la Barbera il 22 settembre ed il Nebbiolo il 29 settembre, cominciando dal cru Asili di Barbaresco.
La vendemmia si è conclusa l’8 ottobre con la raccolta delle uve nel cru Vallegrande a Treiso. Giorno di grande gioia e, anche se quest’anno per i motivi legislativi anti-Covid non abbiamo potuto festeggiare secondo tradizione la fine delle attività in vigna, la felicità nei cuori è stata comunque immensa per un anno di lavoro conclusosi con un ottimo raccolto.
Dopo tanto lavoro in vigna le uve arrivate in cantina devono essere a questo punto trasformate in vino senza interventi invasivi, seguendo le diverse caratteristiche delle differenti tipologie di uve e cercando di valorizzarne al meglio il patrimonio organolettico di ognuna. A proposito di note di vinificazione ci soffermiamo sul Nebbiolo, il nostro vitigno centrale e maggiormente rappresentativo, la cui fermentazione è iniziata con lieviti naturali attraverso il pied de cuve in vasche di acciaio inox ed è proseguita per quattro settimane contemporaneamente alla macerazione. La fermentazione malolattica si è conclusa per tutte le parcelle di Nebbiolo vinificate all’interno della seconda metà di novembre.
E’ ancora naturalmente presto per tracciare bilanci definitivi, ma ci aspettiamo che i vini di questo millesimo, così profondamente indimenticabile, saranno connotati da una buona complessità ed un varietale spiccato, accompagnati da grande armonia ed eleganza.
Per gli esseri umani sicuramente il 2020 sarà ricordato per sempre come un periodo travagliato e portatore di molte nuove incognite, ma almeno per il vino questa sarà “un’ottima annata”!